L’Airdale, Origini, Carattere, Caratteristiche

 

Questa razza nata nella seconda metà dell’800 per cacciare le lontre lungo il fiume Aire nello Yorkshire , ha da subito presentato una notevole versatilità, cosa che ne ha agevolato la diffusione al di fuori della terra di origine.

 In altre nazioni è stato impiegato in ruoli diversi da quello originale : negli USA per la caccia  alla selvaggina da piuma o ai grossi carnivori (orso e puma), nel Central Park di New York è lui che viene utilizzato come cane antidroga.   

In  guerra , come cane portaordini e rintraccia feriti, a tal proposito si veda la pubblicazione : “I cani in guerra” di Giovanni Todaro, dove troviamo un capitolo dedicato alle qualità  “belliche” dell’Airedale, con delle foto del suo utilizzo  da parte dell’esercito Tedesco e quello Inglese, durante la prima guerra mondiale.

 In Germania è da anni considerato una delle  migliori razze da difesa assieme a Pastore Tedesco, Boxer , Dobermann,  Schnauzer, Rotwailer.

Ancora adesso in Italia possiamo vedere qualche soggetto impegnato nell’apprendere gli insegnamenti per essere un buon cane da difesa.  Le sue doti di velocità nella reazione ai comandi e agli stimoli sono notevoli, come un terrier deve essere.

Da cane versatile qual’ è lo troviamo impegnato a destreggiarsi in Agility, Dog Dance e nello freesby,  navigate in Internet per vedere cosa riescono a fare .   

                                      
Sempre più spesso viene scelto come cane da compagnia ,  si adatta quindi molto bene ai ritmi della vita familiare.
Questa  veste di cane da casa   se l’è conquistata anche grazie alle sue doti di cane molto pulito, la mancanza di muta ( particolare  non trascurabile per chi soffre di allergie )  permette di non avere mai peli in giro per la casa, ne’ addosso ai vestiti.

 

Il nostro beniamino  si distingue  per essere generalmente un cane rustico  che non presenta grossi problemi di salute.  Gli Airedale abituati a vivere nel giardino di casa non soffrono  il freddo, è sufficiente fornirgli una cuccia ben riparata e una  nutrizione adeguata perché possano affrontare l’inverno senza  problemi particolari. A tal proposito ci fa piacere ricordare il nostro Moro detto Yeti, perché  si ostinava a dormire all’aperto sotto le siepi, via da qualsiasi tipo di riparo. Al mattino dopo una nevicata sembrava di avere uno Yeti che passeggiava per il giardino.